giovedì, Marzo 28, 2024

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Intervista a Cristina Scabbia, la “the voice” del metal italiano

In occasione del Blow Rock, abbiamo avuto il piacere di fare una chiacchierata con Cristina Scabbia, voce storica della band Metal italiana Lacuna Coil, superospite della serata. in

Tu fai parte dei Lacuna cool dal 1996, quasi 30 anni. In questo lungo periodo hai vissuto un’infinità di emozioni ed è successo davvero di tutto, tantissimi i tour anche internazionali. Raccontaci come hai vissuto queste emozioni. intervista a cristina scabbia 

É difficile condensare in pochi minuti tutto quello che è successo in questi anni. Noi in realtà ci siamo conosciuti nel ’93, Tutto quello che è successo lo possiamo riassumere con il coronamento di un sogno che avevamo in comune. Eravamo una seconda famiglia che suonava in giro per il mondo con la musica che amavamo perché fatta da noi. É stato strano perché in tempi in cui non esisteva né internet né gli smartphone, siamo stati in grado di portare la nostra musica all’estero. Siamo stati apprezzati da inglesi e americani pur essendo italiani, quindi arrivati da un Paese in cui la musica Metal non era così famosa.

É stata un’esperienza pazzesca, abbiamo conosciuto un sacco di persone, abbiamo suonato praticamente in ogni parte del mondo. Essere entrati in contatto con diverse culture ci ha arricchiti moltissimo e ci ha aperto la visione del mondo. Abbiamo imparato ad essere più tolleranti nei confronti delle persone, quindi sicuramente un’esperienza che ci ha insegnato moltissimo, oltre a darci una soddisfazione incredibile perché, quando sono nati i Lacuna Cool, non avrei mai potuto pensare che sarebbe diventata la nostra vita, la nostra carriera, il nostro lavoro di fatto.

Hit Parade ti ha messo al 94esimo posto della classifica delle migliori voci Metal, che soddisfazione è stata per te questa notizia?

É stato bello ma dobbiamo considerare che esistono moltissime classifiche di questo tipo, in alcune sei più in alto in altre più in basso Io personalmente non ci credo molto perché penso funzionino in maniera molto strana. Credo che ogni artista, singolo o band, possa essere primo in una classifica creata a parte, ad esempio puoi essere primo nella classifica dei “migliori gruppi italiani usciti negli ultimi due giorni”.

Quindi insomma, secondo me non è quello che rende valido quello che secondo me può essere il mio potenziale e il mio talento. Le classifiche sono belle, fa piacere piazzarsi in qualche posto della classifica però non le guardo più di tanto ma apprezzo quando sono citata perché è sempre un riconoscimento in più per quello che faccio. 

A proposito di questo, cosa significa per te la musica live, sia in occasioni di gruppo che da “solista” come stasera? 

Senti l’adrenalina, senti l’ansia perché ovviamente speri sempre che l’esibizione e la sera vadano bene, ti auguri di arrivare bene alla fine della serata e ti auguri anche che la gente si diverta. Nel caso di un concerto, speri di dare il massimo cantando bene. In questi anni ho capito che se io mi diverto si diverte anche la gente, se percepiscono il tuo divertimento loro si divertono anche. intervista a cristina scabbia 

C’è una tua canzone preferita della discografia dei Lacuna Coil? Quella che magari ami portare sul palco?

É un po’ come chiedere a un genitore qual è il figlio preferito. É difficile perché non facciamo mai uscire canzoni che non ci convincono al 100% o che non ci piacciono, quindi è difficile sceglierne una. Mi viene in mente Heaven’s a Lie perché è quella che ha fatto in qualche modo partire tutto, è quella per cui abbiamo fatto il primo video serio, ci ha fatto conoscere al mondo e non è necessariamente la mia preferita perché ce ne sono tante che mi piacciono dei Lacuna Coil.  intervista a cristina scabbia 

Da un po’ di tempo hai aperto un canale Twitch, come lo stai usando? Ad esempio ho visto che hai realizzato anche una raccolta di beneficenza in collaborazione con il Lucca Comics. 

Il canale l’ho aperto durante la pandemia perché ho cercato un modo per restare in contatto con i fan in una maniera che fosse informale. In un momento in cui era tutto chiuso e dovevamo stare tutti a casa a fare il nulla mi sembrava una cosa bella provare a intrattenere chi a casa era triste. Dovevo intrattenere anche me stessa che a casa e pensare a come tirarmi fuori da questo momento assurdo. Poi mi piace anche perché videogioco e perché si tratta di una piattaforma senza filtri in cui è tutto live senza dover fare edit o costruzioni dei video. Mi piaceva l’idea di far vedere la Cristina Scabbia di tutti i giorni in pigiama e struccata per smontare il castello che vede gli artisti come persone inarrivabili. intervista a cristina scabbia intervista a cristina scabbia 

Raccontaci la tua esperienza a The Voice, la ritieni qualcosa di più “commerciale” rispetto al tuo background? Di dico già che noi non abbiamo avuto questa percezione ma anzi un modo per dire “il Metal è ancora vivo” intervista a cristina scabbia 

Per me non è assolutamente stata un qualcosa di commerciale. Nel senso che per me una cosa diventa commerciale nel momento in cui tu snaturi te stesso per fare altro. Io invece ho portato me stessa all’interno del programma, ho deciso tutto io, ho deciso chi mandare avanti, i miei look e tutto quello che dovevo dire senza autore. In quell’occasione sono realmente me stessa, abbiamo lavorato solo sui pezzi da far portare ai ragazzi. Lì il discorso era diverso perché bisognava confrontarsi con l’Olanda in quanto proprietari del format The Voice, quindi bisognava fare una selezione sulla base delle altre canzoni presentate in altri Paesi o altre edizioni, non potevano essere ripresentate.intervista a cristina scabbia

Nonostante questo sono riuscita a  portare dei pezzi Metal in prima serata sulla Rai. Lo considero un mio grande successo. Poi volevo davvero vivere il dietro le quinte di questa esperienza, ero davvero interessata a questo meccanismo e l’ho fatto senza pressione psicologica considerando che non sono un personaggio televisivo vero e proprio considerando che faccio un altro lavoro, non avevo lo stress di dire “Se The Voice va male l’anno prossimo non ho un lavoro”, sono entrata con la curiosità di conoscere le meccaniche dietro la trasmissione quindi ho conosciuto un sacco di gente bellissima, sono rimasta in contatto con tanti dei ragazzi. Alcuni di loro li ho portati anche con Reso ironica, l’altro progetto musicale di cui faccio parte. Nel complesso quindi la definisco un’esperienza positiva.

Continuate a seguirci su Musicaccia 

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