sabato, Luglio 27, 2024

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La storia di Harvey Weinstein accusato di molestie sessuali

Quando hai quattro figlie femmine, impari a perdere presto e spesso”.

E’ una delle citazioni celebri del super produttore cinematografico statunitense Harvey Weinstein, in questi giorni al centro delle cronache mondiali per le accuse di molestie sessuali ai danni di attrici come Ashley Judd, Angelina Jolie, Gwyneth Paltrow e anche dell’italiana Asia Argento. Harvey Weinstein storia molestie

Il comunicato stampa diramato dallo stesso Weinstein ma anche il fatto che sia appena volato con un jet privato in Arizona “per farsi aiutare”, come ha ammesso davanti ai paparazzi che lo hanno preso d’assalto, sono tutti elementi che depongono a favore della veridicità delle accuse.

Dalle quattro figlie femmine e dalla moglie, Georgina Chapman, nota costumista di Hollywood e fondatrice della griffe Marchesa che sembra lo abbia da poco lasciato, il produttore cinematografico non abbia imparato una cosa fondamentale come il rispetto per le donne.

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Non a caso, nella nota che ha diffuso per spiegare la sua posizione, Weinstein ha scritto: “Vengo dagli anni Sessanta e Settanta, quando tutte le regole sui comportamenti e i luoghi di lavoro erano differenti. Era la cultura di allora”.

E’ vero che dagli anni Sessanta e Settanta la cultura e le norme sociali di comportamento nei confronti delle donne sono mutate, ma è altrettanto vero che, volendo dare ragione a Weinstein, dovremmo immaginare un mondo zeppo di uomini nati negli anni Cinquanta che vedono le donne come un mero oggetto del desiderio da cui trarre piacere. Grazie al cielo, non è così.

Di più: Harvey Weinstein nasce il 19 marzo del 1952 a New York, nella “Grande mela”, e non nel profondo sud americano, dove l’approccio al mondo era probabilmente meno moderno. Vede la luce nel Queens, da una famiglia ebrea.

Cresce con il fratello più giovane, Bob, con il quale, dopo essersi laureato all’università di Buffalo, sul finire degli anni Settanta, dà vita a una piccola società indipendente di distribuzione cinematografica: nasce così la Miramax, che prende il nome dai genitori dei due fratelli Weinstein, papà Max e mamma Miriam.

All’inizio, la Miramax si specializza nella distribuzione di etichette indipendenti. Il primo grande successo distribuito è lo show benefico del 1981, diretto da John Cleese dei Monty Python, “The secret policeman’s other ball”, che raccoglie fondi per Amnesty International.

La Miramax guadagna sempre più fama, fino a che, nel 1993, dopo il successo della pellicola “La moglie del soldato”, viene acquistata dalla Walt Disney per 80 milioni di dollari. I due fratelli Weinstein restano al vertice, con ampia autonomia.

La Miramax diventa una potenza.

Sono probabilmente l’unica persona che va al lavoro e dice ‘Wow, è veramente bello e carino qui’, anche in un settore competitivo come quello cinematografico”: è un’altra delle frasi celebri  pronunciate da Harvey Weinstein. Una frase che oggi, alla luce delle accuse per molestie, assume forse un significato diverso.

Poco dopo, la Miramax mette le mani sul primo blockbuster, il primo film che sbanca letteralmente il botteghino: “Pulp fiction” di Quentin Tarantino. Di lì a poco arriveranno successi del calibro di “Clerks”, “Il paziente inglese” e “Shakespeare in love”.

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Un crescendo di fama e popolarità per i due fratelli, che nel 2005 si separano dalla loro creatura e fondano una nuova casa di produzione cinematografica, la Weinstein company, che firmerà successi come “Bastardi senza gloria” e “Django unchained” di Tarantino ma anche “Gomorra – La serie”.

Nel 2009, Harvey Weinstein si assicura le prime pagine dei giornali americani perché prende le difese del regista Roman Polanski, chiedendo che sia estradato negli Stati Uniti. “Qualsiasi cosa si pensi sul crimine che ha commesso (è accusato di stupro, ndr), Polanski ha servito il suo tempo.

E’ un uomo che ha profondamente a cuore la sua arte e il suo posto nel mondo”, sostiene Weinstein.Harvey Weinstein storia molestie Harvey Weinstein storia molestie Harvey Weinstein storia molestie

E’ proprio la Weinstein company che, l’8 ottobre del 2017, dà il benservito al suo fondatore Harvey, a seguito dello scandalo sulle molestie sessuali. “Ci sono due cose che mi vengono particolarmente facili – è un’altra delle citazioni celebri di Weinstein – tifare per una squadra di New York e commettere errori”.

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