giovedì, Aprile 18, 2024

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Recensione I see you The Xx: bel progetto poca originalità

Sicuramente uno degli album più attesi del 2017, il terzo progetto della band indie pop inglese The xx. Dopo quattro anni, il gruppo è tornato a collaborare con il produttore Rodaidh McDonald e ha presentato il nuovo lavoro come un progetto dal suono più definito.

 

La Storia

The xx sono un gruppo musicale indie rock britannico, formatosi nel 2005 a Wandsworth, nel sud-ovest di Londra.

I quattro membri originali della band si incontrano alla Elliott school, nota per aver ospitato alcuni gruppi e musicisti quali Hot Chip, Burial e Four Tet. Dall’iniziale formazione a quattro si trasformano in un trio dopo l’abbandono della tastierista e chitarrista Baria Qureshi, motivo che costrinse la band a disdire numerosi live.

Oliver Sim e Romy Madley-Croft si conoscevano già da molti anni e hanno iniziato a suonare insieme nel 2005. A loro si è aggiunto nel 2009 Jamie Smith.

Recensione I see you nuovo album Xx

I see you

Nel maggio 2014 il gruppo rivela di essere al lavoro in previsione di un nuovo album; tuttavia, dopo circa un anno, nel maggio 2015, Jamie xx ha pubblicato il suo primo album da solista In Colour.

Soltanto nel periodo ottobre-novembre 2016 si hanno notizie più dettagliate sul terzo disco del gruppo. Poco dopo, nel novembre, viene anche diffuso il singolo On Hold. Il video del brano è stato girato a Marfa, in Texas, da Alasdair McLellan.

Il 2 gennaio 2017 viene pubblicato il secondo singolo estratto, Say Something Loving, atto ad anticipare il progetto I See You, che esce il 13 gennaio seguente.

Quest’ultimo viene accolto da un grande apprezzamento da parte della critica musicale e si collega in cima alle classifiche australiane e britanniche.

Tracce

    1. Dangerous
    2. Say Something Loving
    3. Lips
    4. A Violent Noise
    5. Performance
    6. Replica
    7. Brave for You
    8. On Hold
    9. I Dare You
    10. Test Me

Curiosità

Vi starete chiedendo tutti il perché della scelta del nome The Xx. I motivi sono vari, uno di questi è riconducibile alla pubblicazione del primo album di debutto tutti i membri della band avevano già compiuto i 20 anni, che in numero romano è indicato da XX.

In secundis l’assonanza con la parola inglese «excess» (eccesso) che si pronuncia in modo simile al nome del gruppo.

Infine ricorda anche la sigla che caratterizza il mondo pornografico, ossia XXX, attribuendo maggiore ambiguità al nome.

 

Dove incontrarli 

Nel corso della loro partecipazione al programma televisivo Che tempo che fa condotto da Fabio Fazio in onda su rai tre, la band ha annunciato altre due date in Italia, la band infatti dopo essersi esibita il 20 febbraio 2017 al forum di Assago registrando un successo di pubblico inaspettato, ha previsto per il mese di luglio 2017 di esibirsi a Firenze e Roma.

 

La recensione

Segnato da atmosfere a cavallo tra il giorno e la notte, in un grande museo degli specchi crepuscolare, I See You si presenta con “On Hold”, il primo estratto, che avevamo potuto ascoltare già qualche mese fa.

Esso è un mix perfetto tra la new wave e l’R’n’b che si potrebbe adattare a una playlist per una serata in un club.

A proposito di voce, brani come “Performance” mostrano a pieno una certa maturità artistica e vocale di Madley, così come “Brave for You” che è forse la traccia più articolata dell’intero lavoro, specie nell’ incastro con quella di Oliver Sim. 

Un altro brano sorprende è “Lips“, una sorta di messa elettronica, con sofisticati cori che riempiono ogni spazio lasciato dal beat.

Sarebbe impossibile non notare la componente “EDM” del disco, che si spinge ben oltre il semplice Indie-pop, con sfumature della Garage Music britannica sin da “Dangerous“.

Il brano di apertura, una “Hit” che si spegne solo con la seguente “Say Something Lovin”, dove il suono si apre e torna ad essere più in linea con le sonorità del precedente disco. 

 All‘ interno dell’album, possiamo notare un dissolversi ritmico che fa ballare e riesce a coinvolgerti sino alla conclusione con Test me. Esso è una sorta di ultimo faro che illumina la nebbiosa notte degli XX, una minacciosa alba glaciale.

Sebbene il disco sia ben curato e ben prodotto resta un album di definizione non precisissima, con alcuni brani piuttosto stucchevoli, sia nel genere che nelle trame, il cui l’ascolto non potrà certo avvenire in qualsiasi occasione della vostra vita.

Resta comunque un disco in linea col mercato musicale dei nostri tempi, forse un po’ piatto ma comunque vivo e ben realizzato. 

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