Abbiamo fatto due chiacchiere con Ugo Cappadonia, songwriter siciliano che si stabilisce a Bologna e collabora con vari esponenti del panorama indipendente italiano come Il Pan Del Diavolo, Sick Tamburo, Nicolò Carnesi. Abbiamo parlato di “Dandy Revolution” (distribuzione Believe Italia), il suo nuovo singolo che esce per Elefante Rec, etichetta fondata dallo stesso artista ed è stato accompagnato dal videoclip girato durante la sessione di registrazione al Duma Studio. Intervista Cappadonia
Ciao Ugo e bentrovato su Musicaccia! Da poco è uscito il tuo nuovo singolo e si tratta di Dandy Revolutionche ha un titolo evocativo. Ma qual è il messaggi$o che vorresti arrivasse a chi l’ascolta?
In un momento storico/sociale/culturale così orribile forse la cosa migliore e vivere nella dissolutezza e nella bellezza della cultura e del piacere.
Quanto è importante per te la coerenza estetica tra suono, parole e immaginario visivo?
Importantissima, fondamentale dire. Io sono un esteta e per questo il 99% di quello che vedo nel mondo della musica di oggi lo trovo agghiacciante. Guardate qualche foto degli Stones, dei Beatles, di Dylan. Saper stare sul palco, saper creare un immaginario che si distacchi dalla realtà e ti faccia dire “Cazzo.. che figo, voglio essere come lui” è fondamentale. Ma oggi non c’è più differenza tra demenzialità e musica. La gente sale sul palco in pantaloncini..da mandare in galera.
Nei tuoi testi c’è sempre una tensione tra malinconia e sarcasmo. È un tuo modo per elaborare la realtà?
Esattamente, non potevi identificarmi meglio.
Il videoclip ha un’estetica quasi documentaria. Quanto sei coinvolto nella parte visiva del tuo progetto?
Sono coinvolto al 100% , come detto prima per me l’estetica è importante tanto quanto la musica.
In un mondo iperproduttivo, tu scegli il vintage e la lentezza. È nostalgia o resistenza?
Resistenza. Nel senso più politico del termine.
Se dovessi scrivere il manifesto della tua rivoluzione, che prime tre parole ci metteresti?
Cose belle in un epoca brutta.