giovedì, Maggio 2, 2024

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Genio incompreso: 195 anni si spegneva Franz Schubert

Nel 1828 un grande musicista compiva un viaggio a piedi per visitare la tomba di Franz Joseph Haydn, quando fu colpito da una febbre che un mese dopo lo strappò al mondo all’età di 31 anni. Questo il tragico destino di Franz Schubert, il genio musicale austriaco che ha anticipato il romanticismo musicale con le sue composizioni senza tempo. Esattamente 195 anni fa oggi si spegneva l’autore di composizioni indimenticabili come Ständchen o i celebri Impromptu per pianoforte. È molto triste pensare che, in vita, Schubert non vide mai riconosciuto il suo genio se non da pochi amici. Ma la storia ha fatto il suo corso e oggi celebriamo quello che possiamo considerare un genio incompreso. In questa giornata speciale, quindi, commemoriamo la sua figura esplorandone i lati meno conosciuti, attraverso una serie di curiosità che svelano la complessità della sua personalità e il suo straordinario contributo alla storia della musica. Oltre alle note che hanno trasceso il tempo, ecco alcuni affascinanti aneddoti e riflessioni che riguardano la vita e l’arte di Schubert. Franz Schubert composizioni

Vietato suonare Schubert in chiesa?

Ellens dritter Gesang, ovvero “Terza canzone di Ellen”. Probabilmente il titolo non vi dice nulla, eppure sicuramente la conoscete. Magari l’avrete sentita in occasione di un matrimonio, magari su Tik Tok. Oppure, magari, avrete letto della controversia ecclesiastica che riguarda questo celebre brano. Infatti, la melodia di Ellens dritter Gesang è tra le più eseguite durante le nozze in chiesa, ma recenti norme del vicariato ne hanno vietato l’esecuzione, in quanto il testo non è liturgico. Avete capito di quale brano stiamo parlando? Si tratta della celeberrima Ave Maria, il sesto brano dell’opera 56, una raccolta di sette lieder (ossia “canzoni” per pianoforte e voce) tratte dal poema epico The Lady of the Lake dello scrittore scozzese Walter Scott, tradotto in lingua tedesca. Per chi, il giorno del proprio matrimonio, volesse ascoltare la splendida melodia composta da Schubert, c’è una buona notizia: l’Ave Maria si può benissimo cantare al momento delle firme, al termine della Messa.

L’ultima sinfonia Franz Schubert composizioni

Schubert lasciò incompiuta la sua Sinfonia n. 10 in re maggiore, consegnando alla storia un mistero rimasto irrisolto per 150 anni tondi tondi. Composta nei mesi precedenti la sua morte, per tutto questo tempo la sinfonia rimase nella forma di abbozzi per pianoforte. Fino al 1978, quando il musicologo Brian Newbould recuperò e identificò correttamente gli abbozzi per poi orchestrarli, rivelando al mondo un’opera rimasta sino ad allora nell’ombra. Prima dell’intervento di Newbould, della sinfonia ci era pervenuto un manoscritto in cui, secondo gli esperti, il secondo movimento è praticamente completato, mentre i due movimenti esterni sono in forma meno completa. Nel 1989 gli schizzi di Schubert furono utilizzati dal compositore ligure Luciano Berio come base per la stesura della sua Rendering. Franz Schubert composizioni

La passione per il caffè e per i salotti

Schubert, noto per le sue estese sessioni di composizione notturne, sviluppò una predilezione per il caffè, frequentando regolarmente il vivace Kaffeehaus di Vienna. L’influenza di questo ambiente stimolante sulla sua creatività è analizzata in Schubert: A Biography di Elizabeth Norman McKay, rivelando l’importanza del contesto culturale nella formazione delle opere del compositore. Schubert, infatti, si circondava di artisti, poeti e letterati del calibro di Johann Wolfgang von Goethe o Heinrich Heine. D’altronde siamo nell’epoca dei salotti, piccoli ambienti dell’alta borghesia in cui si riunivano intellettuali o personaggi protagonisti delle cronache mondane, per dibattere o conversare su argomenti legati all’attualità culturale o politica. Era proprio il salotto l’habitat naturale di Schubert, il luogo dove il musicista si esibiva al pianoforte. E al salotto era destinata gran parte della sua produzione, soprattutto quella liederistica.

Il leader dei lieder

Si è già accennato ai lieder di Schubert come le sue composizioni più importanti. Ebbene, proprio nei lieder si nascondono spesso significati più profondi, come nel caso di Gretchen am Spinnrade (“Margherita all’arcolaio”), interpretato come l’espressione delle emozioni amorose del compositore (che non godeva proprio di una magnifica vita sentimentale). Ma i lieder sono anche la forma attraverso cui il compositore austriaco sperimenta le possibilità espressive e drammaturgiche del pianoforte. La sua scrittura pianistica, infatti, è ricca di espedienti dal valore simbolico o onomatopeico. Nella sopracitata Gretchen am Spinnrade, ad esempio, l’accompagnamento del pianoforte suggerisce il rumore dell’arcolaio nei movimenti circolari di sestine di semicrome alla mano destra, mentre le emozioni frammentate di Margherita sono espresse dal pedale e dalle note sincopate alla mano sinistra. Insomma, nei lieder di Schubert il pianoforte è soggetto all’aderenza totale al testo. Per questo motivo, oltre che per la sua sterminata produzione liederistica (oltre 600 lieder in totale), Schubert è da considerarsi il “leader dei lieder”.

Alunno di Salieri Franz Schubert composizioni

Una personalità influente nella vita di Schubert è stata quella di Antonio Salieri. Alunno di Cristoph Willibald Gluck e maestro di Ludwig van Beethoven, Salieri è conosciuto soprattutto come il rivale di Wolfgang Amadeus Mozart, ma in realtà fu un importantissimo didatta. E tra i suoi alunni c’era proprio Schubert, che con Salieri studiò armonia e contrappunto. Tutto bellissimo fin qua, se non fosse per l’ingombrante presenza di un compositore, anzi del compositore con la C maiuscola: Beethoven, la cui musica era considerata da un conservatore come Salieri come troppo rivoluzionaria a causa dell’introduzione del linguaggio delle masse nell’arte. Schubert, al contrario, ammirava il genio beethoveniano e questa cosa finì per allontanare l’alunno dal maestro. Come se non bastasse, Salieri indirizzava Schubert verso il teatro musicale, ma il giovane Franz dimostrò sin da subito di non essere tanto incline all’opera, ma più propenso per il lied.

Il primo (e ultimo) concerto

Grandi musicisti come Mozart e Beethoven riuscirono a organizzare concerti a proprio beneficio economico. Schubert riuscì a organizzarne solo uno, grazie al contributo della Gesellschaft der Musikfreunde (Società degli Amici della Musica), organizzazione viennese il cui fine era quella di promuovere la musica in tutte le manifestazioni. Curiosamente, Schubert aveva tentato di aderire alla Società, nel 1818, ma non era stato accettato come socio. Ad ogni modo, il concerto ebbe luogo il 26 marzo 1828. Furono eseguiti dei lieder, un quartetto e un trio. La serata procurò a Schubert la bellezza di 320 fiorini, la somma più alta mai guadagnata dal musicista. Con questi soldi, Schubert acquistò un pianoforte nuovo e andò ad ascoltare un concerto del prodigio del violino Niccolò Paganini.

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